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Il libro

Amma, “la santa che abbraccia”, Mata Amritanandamayi o Amrita, da semplice figlia di pescatori indiani alla fine degli anni ’70 è diventata un fenomeno internazionale venerato da milioni di persone in tutto il mondo.

Jacques Albohair (alias Sarvatma / Ganga), avendo fatto parte della prima cerchia di discepoli all’inizio degli anni ’80, ha contribuito alla sua reputazione iniziale come primo rappresentante e traduttore europeo, fino a quando ha lasciato il movimento dopo più di un decennio. Qui fornisce un avvincente resoconto da insider della sua vita di discepolo e dell’evoluzione dell’organizzazione da semplice “azienda familiare” a “impero globale” quale è diventato oggi.

L’autore fornisce un’analisi dettagliata e utile della filosofia, dell’etica, della comunicazione, delle pratiche e della realtà di questa organizzazione tentacolare. Rivela la corruzione e l’inganno al centro del sistema Amrita che copre un’ampia gamma di aree: economica, fiscale, caritatevole, educativa, sanitaria, fondiaria, etica, comportamentale, spirituale. Mostra come il maestro stesso sia la fonte delle ambiguità e dei doppi sensi. L’intima esperienza personale dell’autore, combinata con testimonianze di qualità, prove documentate e una ricchezza di fonti, è semplicemente una rivelazione.

La sua rilettura critica della biografia ufficiale, grazie al senno di poi e all’esperienza di cui dispone, è tanto più illuminante in quanto mette a nudo con chiarezza e sobrietà la realtà della persona, la sua evoluzione e i suoi successi.

Amante dell’India e seguace della sua antica saggezza, amplia il dibattito chiarendo i malintesi su alcuni dei principi fondanti dell’induismo, esplora i criteri di un vero maestro spirituale e quelli di una sana relazione maestro-discepolo, infine  indica i  mezzi per uscirne rafforzati in caso di rivendicazione della propria autonomia.

Il suo libro si rivolge agli ammiratori dell’India, ai critici dei movimenti settari e ai devoti in cerca di risposte.

Dopo la testimonianza di Gail Tredwell, testimonianza di Gail Tredwell, ex assistente personale di Amma per vent’anni, “Holy Hell – A Memoir of Faith, Devotion and Pure Madness”, pubblicato nel 2013, l’autore offre qui la seconda importante testimonianza critica da insider su Amma e il suo movimento, la prima in italiano.

 

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L’autore

Jacques Albohair, cittadino francese e svizzero, si recò in India, a volte via terra, ogni anno dall’inizio degli anni Settanta. Fu allora che incontrò vari maestri e yogi meno noti e che la sua ricerca spirituale prese una piega definitiva. Alla fine degli anni Settanta, scelse di stabilirvisi per condurre una vita da aspirante spirituale. Alcuni anni dopo incontrò Amma (Amrita) e decise  di rafforzare con lei l’aspetto devozionale del suo percorso. Si trasferì da lei insieme ad alcuni dei primi discepoli prima ancora che esistesse un ashram o un’organizzazione. Come gli altri, ha studiato e praticato, ma ha anche trascorso la maggior parte del tempo a studiare varie religioni e i loro i mistici. Circa cinque anni dopo, Amma lo fece tornare in Europa per diffondere la parola, per gettare le basi del suo lavoro e delle sue visite e per convocare una serie di gruppi regolari di cercatori e devoti in vari Paesi. Organizzò i suoi viaggi in Europa e durante le sue visite le fece da interprete. Effettuò questo servizio per otto anni, fino a quando scelse di tornare a una vita normale come laico. Nonostante l’inquietudine causata da questo fatto, continuò a prestare servizio su scala ridotta prima di smettere definitivamente qualche anno dopo.

Dopo un periodo di ricostruzione personale, sociale e professionale, si stabilì a Ginevra e lavorò per quasi vent’anni nel settore delle ONG e delle organizzazioni internazionali nel campo dello sviluppo e degli aiuti umanitari. Ora in pensione, continua a dedicarsi a queste attività, su scala ridotta. Per maggiori dettagli, vedere Ushagram Suisse.

Lasciato ogni coinvolgimento formale e visibile nella spiritualità, il suo viaggio interiore continua, permettendo ai suoi principi fondamentali di esprimersi nella vita quotidiana. “L’impero di Amma” è stato scritto più di vent’anni dopo aver lasciato la sua ex insegnante e il suo movimento, il che conferisce una qualità di serenità e chiarezza alla testimonianza.

ESTRATTI

Seguono tre estratti dal libro

Prefazione del Dr. Jacques Vigne

Estratti dalla prefazione

Una libera interpretazione della biografia

Grazie al senno di poi e all’esperienza di cui dispone, l’autore offre una libera interpretazione della biografia di Amma, tanto più illuminante in quanto mette a nudo con chiarezza e sobrietà la realtà della persona, la sua evoluzione e le sue conquiste.

Analisi del reddito estero

Le dichiarazioni dei redditi esteri disponibili al pubblico sul sito web delle autorità fiscali indiane forniscono un resoconto abbastanza accurato dell’utilizzo dei fondi tra il 2006 e il 2019.

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Lancio

Quando ho parlato con i miei amici più stretti della stesura di questo libro, i pareri sono stati discordanti. (…) nei venticinque anni trascorsi da quando ho lasciato il movimento, (…) il mio obiettivo è stato quello di vivere la mia vita presente, non di soffermarmi sul passato. (…) Solo quando sono andato in pensione ho ritrovato il desiderio di riprendere il filo della testimonianza iniziata anni prima. (…) Sentivo di potermi esprimere senza l’interferenza di emozioni legate al passato (…) Non avevo remore a parlare. Ho solo sentito il bisogno di essere fedele al principio di veridicità che mi ha sempre accompagnato. (…) se questo permette ad alcune persone di aprire gli occhi e di concentrarsi sulla propria ricchezza interiore, sul proprio empowerment, tanto meglio.

TESTIMONIANZA DELL’ASSISTENTE PERSONALE VENTENNE

Impressioni e raccomandazioni

(…) Ho sempre sentito di dover sostenere la sua testimonianza ma non mi sentivo pronto a iniziare con la mia. Nove anni dopo, ho realizzato il desiderio di essere fedele alla sua voce, fedele a me stesso, testimoniando la verità della nostra conoscenza ed esperienza, la nostra comprensione del nostro ex guru e del suo movimento. (…) Amma ha perso in Gail un elemento chiave del suo messaggio al mondo. L’esempio che Gail ha dato va oltre le parole. È vero che non era priva di difetti. Ma che sia lui o lei a scagliare la prima pietra! Per molti versi, nessuno di noi della prima cerchia di discepoli poteva essere alla sua altezza.

Discorsi sull’ambiente

È un pensiero che fa riflettere…

CRZ” significa qualcosa per te?
È l’acronimo di Coastal Regulation Zone (zona di regolamentazione costiera) in India, amministrata dal Ministero dell’Ambiente e delle Foreste e derivata dall’Environment Protection Act (legge sulla protezione dell’ambiente) del 1983, sezione 3.

Il termine “CRZ” significa qualcosa per l’organizzazione Mata Amritanandamayi Math?
Non molto. Vediamo perché…

Il Papa, Amma e la schiavitù

tra trovate pubblicitarie e discorsi

L’organizzazione ha fatto un gran parlare dell’incontro di Amma con Papa Francesco in Vaticano nel 2014. Qual era l’occasione? L’iniziativa storica per eliminare la schiavitù moderna e la tratta di esseri umani entro il 2020. È stata l’occasione per farsi fotografare e per ricordare per sempre che anche il Papa ha incontrato Amma (…) Qual è stato il vero scopo della sua visita a Roma e della sua partecipazione a questo incontro internazionale?

La Santa Madre del Patriarcato

critiche al discorso di Amma sul genere

Uno dei discorsi fondanti della filosofia di Amma è quello sul genere, sul ruolo delle donne e sul loro empowerment. Ha pronunciato questo discorso in occasione del conferimento del Premio Gandhi-King a Ginevra nel 2002. Questo discorso di dieci pagine è pieno di contraddizioni e sembra essere uscito da un cervello maschile non molto acuto sulle questioni di genere. Diamo un’occhiata alla sua logica.

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