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Il Papa, Amma e la schiavitù

tra trovate pubblicitarie e discorsi

L’organizzazione ha fatto un gran parlare dell’incontro di Amma con Papa Francesco in Vaticano nel 2014[1]. Qual era l’occasione? L’iniziativa storica per eliminare la schiavitù moderna e la tratta di esseri umani entro il 2020. È stata l’occasione per farsi fotografare e per ricordare per sempre che anche il Papa ha incontrato Amma. Erano rappresentati molti leader religiosi del mondo. Amma rappresentava l’induismo. Qual è stato il risultato? L’organizzazione ha pubblicato alcuni articoli sul tema[2], il Dipartimento di lavoro sociale dell’Università di Amrita ha organizzato un programma di formazione sulla lotta alla tratta nel 2015[3] e AmritaCREATE ha sviluppato un’applicazione chiamata TraffickingAware[4]. L’applicazione è stata scaricata cinquanta volte, 50… e probabilmente dagli studenti coinvolti e dai devoti. Nel frattempo, essendo l’India il Paese al mondo con il maggior numero di schiavi, circa 8 milioni[5], che concentra un quinto della popolazione schiava mondiale, ben prima della Cina, seconda in classifica con i suoi modesti 3,8 milioni[6], che fine ha fatto la sua promessa in nome dell’induismo?

Ecco un riassunto di 300 parole del suo discorso in Vaticano, leggermente parafrasato per motivi di brevità. L’originale[7] è lungo 2600 parole, ma non mi sembra di aver perso nulla di essenziale.

“La legge di Dio è il Dharma. (…) La tratta di esseri umani è adharmica (…) [ma] complessa. (…) Anche rimanere in silenzio è adharmico. (…) La soluzione deve essere multiforme. Dobbiamo affrontare l’aspetto del dharma, della povertà, degli aspetti legali, ecc. Anche il lavoro sociale e le campagne di sensibilizzazione hanno un ruolo enorme da svolgere in questo processo. Considerando tutti gli aspetti, possiamo migliorare questa situazione solo attraverso un approccio collaborativo. (…) I devoti di Amma vanno nei villaggi per offrire formazione professionale e alle donne viene impartita sia l’ educazione sessuale che una educazione per migliorare la qualità della vita e come risultato, molte giovani donne sono state in grado di sottrarsi ai tentativi di essere vendute per prostituzione, anche, a volte, dai loro stessi genitori. Amma ha potuto aiutare l’80% delle donne costrette a prostituirsi che si rivolgevano a lei per chiedere aiuto, altre invece non hanno voluto cambiare la loro vita. (…) Dobbiamo fornire educazione di sensibilizzazione anche per le vittime, (…) una educazione per vivere e una educazione per la vita (…) per trasmettere una cultura del cuore. (…) Dobbiamo esercitare moderazione per ogni cosa nella vita, specialmente per la lussuria. (…) La madre di Amma [il suo unico guru] diceva: “Non urinare mai nel fiume, perché il fiume è dio”. Così il rispetto, (…) la devozione e la fede in Dio aiutano a sostenere il dharma nella società. (…) I valori spirituali ci aiutano a rispettare le regole [della vita]. (…) Prima di spingere radicalmente a fermare il lavoro minorile e la tratta di esseri umani, dobbiamo (…) aiutare le famiglie [povere] a diventare autosufficienti (…) La spiritualità inizia e culmina nella compassione. (…) Dobbiamo innanzitutto combattere questa povertà, perché è solo quando sentiamo amore e compassione che siamo portati a servire coloro che sono immersi nella povertà materiale. (…) Prendersi cura delle vittime della tratta di esseri umani con amore disinteressato guarirà le loro ferite. (…) Possiamo percepire il dolore degli altri come il nostro stesso dolore. (…)”

Sebbene la sua attività di sviluppo rurale rappresenti solo una frazione delle sue attività imprenditoriali complessive, le banalità di questo messaggio non trasmettono l’imperativo di un’azione concreta e radicale nella lotta per sradicare la schiavitù in India, come in qualsiasi altra parte del mondo, in soli cinque anni.

È chiaro che l’organizzazione ha altre priorità. Qual era il vero scopo della sua visita a Roma e della sua partecipazione a questo incontro internazionale? Posare con il Papa per una trovata pubblicitaria? Rappresentare la religione di un paese con il maggior numero di schiavi al mondo e, come la montagna che partorisce un topolino, sviluppare un’applicazione che nessuno considera utile e basta? Nel frattempo, l’impero della salute, dell’istruzione e della tecnologia di Amrita continua a crescere. Perché porta introiti, in parte attraverso la pubblicità come leader umanitario del mondo, con la sua foto accanto al Papa (che compare in opuscoli pubblicitari di 100 pagine sulle sue università, tra le altre cose).

Nel frattempo, la schiavitù moderna e la tratta di esseri umani continuano come prima.

Estratto dal capitolo IV. 4 “Affari e celebrità”.

[1] https://www.amrita.edu/press-media/mata-amritanandamayi-our-chancellor-meets-pope-francis-vatican-city

[2] https://www.amritapuri.org/international/vatican

[3] https://www.amrita.edu/event/training-program-anti-human-trafficking-interventions-labor-exploitation

[4] https://play.google.com/store/apps/details?id=org.amritacreate.TraffickingAware

[5] https://www.globalslaveryindex.org/2018/data/maps/#prevalence

[6] Insieme al Pakistan, con i suoi 3,2 milioni di schiavi, e ai 600.000 schiavi del Bangladesh, il subcontinente indiano rappresenta quasi il 30% degli schiavi del mondo, 12 milioni su un totale di 40 milioni.

[7] https://www.amritapuri.org/19035/14slavery.aum

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